Congiunti, mascherine e cibo del futuro

Gli studenti accorciano nomi degli antropologi, li semplificano, così come il mondo semplifica l’antropologia. Ho impostato Google Alerts in modo da inviarmi un riepilogo settimanale in merito all’uso dei termini “antropologia” ed “etnografia” per come rilevato dal suo algoritmo. In questa rubrica vedremo assieme cosa ne esce.

Soverato Web

Tre le segnalazioni dell’algoritmo di Google, tutte a loro modo interessanti. La prima proveniente da Soverato Web, dove il giornalista locale Ulderico Nisticò affronta a mo’ di divertissement un tema che ha costituito uno dei pilastri dell’antropologia e tuttora attrae l’attenzione di molti colleghi e colleghe, seppur con forme diverse dal passato: la parentela. Io stesso frequento la Calabria da alcuni anni e ho sperimentato con mano come il senso della parentela sia molto più forte rispetto alla mia terra natia. Le esternazioni del premier in riferimento ai congiunti, divenuti lo specchietto per le allodole del dibattito pubblico della prima settimana di maggio, erano destinate a declinarsi nella versione locale, perché

In Calabria, poi, la parentela è un concetto molto speciale, che merita un’analisi antropologica. Quando le famiglie erano numerose, con vari matrimoni, i parenti si moltiplicavano; e mentre il primo figlio aveva già nipoti, l’ultimo si sposava all’interno della famiglia della moglie di un nipote. Eccetera.

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Pasqua, evoluzioni e spedizioni

Gli studenti accorciano nomi degli antropologi, li semplificano, così come il mondo semplifica l’antropologia. Ho impostato Google Alerts in modo da inviarmi un riepilogo settimanale in merito all’uso dei termini “antropologia” ed “etnografia” per come rilevato dal suo algoritmo. In questa rubrica vedremo assieme cosa ne esce.

Torresette.news

Quattro segnalazioni questa settimana da Google a proposito di articoli che fanno riferimento ai termini “antropologia” o “etnografia”.

Il primo articolo è ormai vecchiotto e si intitola La Settimana Santa, un’antropologia di fede e tradizioni popolari, da Torresette.news. In questo caso il termine antropologia è utilizzato nella sua accezione floklorica, come sottolinea “Breve viaggio nostalgico sugli usi e costumi del periodo pasquale”. L’articolo di Anna Casale è una disamina di tradizioni popolari dei giorni preparatori alla Pasqua nel napoletano. Interessante venire a conoscenza dell’origine di termini come O struscio, dal «rumore provocato dal procedere lento delle persone, lo strusciare delle suole delle scarpe lungo il manto stradale», udibile nel Settecento, quando Ferdinando I di Borbone vietò la circolazione di carrozze e cavalli in occasione del Giovedì Santo. L’articolo si concentra sostanzialmente su usanze liturgiche, dal giro delle sette chiese alla Via Crucis, e alimentari, dal casatiello alla fellata. Una lettura scorrevole funestata da pop up pubblicitari particolarmente invadenti.

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