Se lo stato di salute della società è stato messo a dura prova dalla pandemia e dalle misure introdotte per contenerla, è dando un’occhiata ai suoi margini che possiamo trarre alcune considerazioni generali. In un breve articolo, pubblicato ormai più di due mesi fa sul sito dell’ANPIA, denunciavo quanto fossero drammatiche le ricadute della situazione su alcune specifiche fasce della popolazione. Un mese fa ho pubblicato qualche altra breve considerazione a partire da alcuni dettagli veramente micro su cui mi si è aperto uno spiraglio, grazie alle relazioni con soggetti che riescono ancora a operare a livello territoriale nonostante il lockdown.
Antropologi e antropologhe hanno scritto abbondantemente sulla società durante la pandemia (Fabio Dei ha aggiornato la lista delle pubblicazioni fino alla metà di aprile, l’ANPIA ha inaugurato una rubrica apposita sul sito dell’associazione), ad accomunare molti di questi scritti è l’assenza del requisito fondamentale della ricerca antropologica: l’accesso al campo.
Anche se è difficile, se non impossibile, avere uno sguardo diretto sui contesti che fino pochi mesi fa erano per noi quotidiani, nelle ultime settimane sono stati prodotti alcuni documenti che ci forniscono preziose informazioni in merito a realtà il cui presidio rimane fondamentale. È lo stato di salute dei margini della società, infatti, a costituire un prezioso termometro della civiltà tutta.
Read more “Lo stato dei margini”